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L’importanza della Psicomotricità funzionale nelle residenze socio assistenziali (RSA)

Aggiornamento: 6 set 2022

La vita è movimento.... E quando il movimento è impedito o richiede un grande sforzo fisico, anche la vita sociale conosce dei limiti, l’orizzonte degli interessi si riduce, l’attenzione si circoscrive a persone, cose e avvenimenti vicini e facilmente raggiungibili. Nell’anziano la rapidità di regressione motoria, propria del processo di invecchiamento, è spesso aggravata dall’avere sottovalutato durante il corso della vita l’attività motoria. L’attività motoria, se perseguita in maniera sistematica, risulta in grado di rallentare i cambiamenti anatomo-funzionali dovuti al processo d’invecchiamento. L’ipocinesi (diminuzione del movimento) rappresenta, per molti anziani, uno dei maggiori pericoli.

L’attività Psicomotoria influenza anche il benessere psicologico dell’anziano, stimolando nuovi interessi, consentendogli la riappropriazione del proprio corpo, favorendo la socializzazione e maggior equilibrio psicologico. Il corpo diventa uno strumento di relazione con gli altri. Un’attività psicomotoria opportunamente strutturata può indurre utili modificazioni adattive, incidendo positivamente sulle espressioni affettivo-emotive. Tali variazioni possono favorire il rapporto con l’ambiente e stimolare la sfera cognitiva. La Psicomotricità funzionale contribuisce a sollecitare vantaggi psicologici che influenzano positivamente l’immagine corporea, l’autostima e, più in generale, il concetto di sé.




Il corpo della persona istituzionalizzata è prevalentemente un corpo non più efficiente, che però non ha perso la sua prerogativa di canale espressivo e comunicativo della vita interiore di chi lo abita. A fronte del rischio di rivolgere la propria attenzione di persona anziana esclusivamente al corpo che non funziona più come prima e al corpo che fa male, intendiamo offrire ai nostri ospiti l’opportunità di fare esperienza del corpo in termini positivi e piacevoli attraverso il movimento (quello possibile a ciascuno), il contatto e l’ascolto delle proprie sensazioni. In molti casi, infatti, l’uso della parola è reso difficile dalla presenza di deficit cognitivi, dalla stanchezza di vivere, dalla riservatezza.

Mettere il corpo nelle condizioni di comunicare e di esprimersi attraverso canali non verbali può favorire l’espressione dei vissuti personali, rimettere in moto energie vitali assopite, procurare un senso di benessere sia fisico che psichico, creare o rinforzare relazioni interpersonali.

Pertanto, lo scopo dell’attività di psicomotricità funzionale consiste nel voler favorire il benessere psico-fisico dell’ospite. Gli obiettivi prefissati saranno quelli di fare esperienza con il proprio corpo, rimettere in moto e risvegliare le energie vitali, socializzare. Verranno proposte attività che avranno lo scopo di far parlare il corpo e di ascoltare le sue sensazioni, di fronte agli stimoli che noi gli daremo. Per questo possiamo affermare che la Psicomotricità è anche un’attività di incontro con se stessi e di conoscenza delle proprie dinamiche interne.

A volte chiederemo agli ospiti di svolgere attività da soli, altre con il vicino, altre ancora tutti insieme. Il momento delle esperienze sarà seguito dalla verbalizzazione: I protagonisti saranno invitati a parlare di quello che hanno vissuto durante le attività. Si useranno stoffe, carte, palle, palline e palloncini, corde, bastoni: faremo muovere gli occhi, le mani, il naso, non mancheranno i colori e la musica. Tutti questi materiali, uniti alla fantasia, ci aiuteranno a entrare in una dimensione simbolica dove gli ospiti incontreranno se stessi e gli altri in modo nuovo. L’ambiente in cui si svolgeranno gli incontri settimanali di psicomotricità dovrà essere luminoso, silenzioso, in grado di trasmettere rilassamento e distensione. La musica, ci accompagnerà quasi totalmente durante le attività e le esperienze, con ritmo lento e calmo, ma se bisognerà stimolare, le attività ed il movimento, la musica diverrà vivace ed allegra.




Prima dell’inizio dell’incontro, bisognerà scegliere un sottofondo musicale ispirato, in genere, in base alla percezione del clima e dell’energia del gruppo. E’ un modo di disporre l’ambiente all’incontro. Queste sono alcune delle musiche che saranno utilizzate: Suoni della natura, Jazz, Tamburi Africani, flauti Cileni-Boliviani, Melodica, Allegra, Barocca, New Age.

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