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L’articolazione dell’anca - Dr. Luca Busanelli

  • Gruppo Sadel
  • 21 dic 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Fisiologia dell’anca In condizione di normalità la testa del femore è un segmento di sfera perfettamente contenuto nell’acetabolo (cavità emisferica dell’osso iliaco del bacino).



Articolazione dell’anca in condizioni normali L’anca è quindi in grado di muoversi sui vari piani secondo gli schemi qui riportati.





L’articolazione dell’anca in situazione patologica

Il deterioramento della cartilagine della testa del femore e/o dell’acetabolo, può essere classificato come segue:

  1. Artrosi primitiva, insorta senza una causa apparente.

  2. Artrosi secondaria, causata da:

    1. Pregressa frattura o lussazione dell’anca;

    2. Displasia congenita dell’anca;

    3. Esiti di osteocondrite epifisaria (Morbo di Perthes);

    4. Esiti di epifisiolisi…

  3. Artrite infiammatoria: settica. tubercolare….

  4. Artrite reumatica: artrite reumatoide. spondiloartrite anchilopoietica, lupus eritematoso.

  5. Necrosi della testa del femore.

    1. Idiopatica, cioè senza causa apparente;

    2. Esito di frattura-lussazione dell’anca;

    3. Esito di frattura del collo del femore;

    4. Causata da trattamento radioterapico eseguito per neoplasie di organi limitrofi;

    5. Causata dall’assunzione prolungata e ad alte dosi di farmaci quali il cortisone;

    6. Causata da epatopatia alcolica;

    7. Malattia dei cassoni (sommozzatori);

    8. Etc…



Progressivo deterioramento dell’articolazione dell’anca


Quando le superfici articolari diventano irregolari, inizia la sintomatologia clinica, che per l’anca si manifesta con dolori, diminuzione dell’escursione articolare e difficoltà deambulatorie. Camminare diventa problematico e doloroso; piccole necessita quotidiane quali mettersi le calze o tagliarsi le unghie dei piedi possono risultare difficili o addirittura impossibili. Progredendo il quadro degenerativo compare una grave limitazione funzionale: l’arto, anche a riposo, appare atteggiato in flessione, adduzione ed extrarotazione, il dolore e la zoppia si accentuano. A questo punto, se non vi sono controindicazioni internistiche e/o anestesiologiche, si può eseguire l’intervento di artroprotesi d’anca che permette di risolvere le difficoltà motorie e di eliminare il dolore.

Tratto da “L’intervento di artroprotesi d’anca” di A. Toni, A. Sudanese, I. Fusaro, F. Traina, L. Garagnani, L. Lena Pubblicato da Istituto Ortopedico Rizzoli – Bologna – 2006

 
 
 

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