L’osteoporosi è una condizione in cui una riduzione della densità indebolisce l’osso, che diventa più facilmente soggetto alle fratture (rottura).
L’età, la carenza di estrogeni, l’apporto insufficiente di vitamina D o di calcio e alcune patologie possono diminuire la quantità dei componenti che mantengono la densità e la forza delle ossa.
È possibile che l’osteoporosi non causi alcun sintomo fino a quando non si verifica una frattura.
Le fratture possono verificarsi esercitando poca o nessuna forza e in seguito a una banale caduta.
Nonostante le fratture siano spesso dolorose, alcune fratture della colonna vertebrale non causano dolore, ma possono comunque provocare deformità.
Il medico diagnostica le persone a rischio esaminando la densità delle loro ossa.
In genere l’osteoporosi si può prevenire e trattare con la gestione dei fattori di rischio, garantendo un apporto adeguato di calcio e di vitamina D, impegnandosi in esercizi di resistenza e assumendo bifosfonati o altri farmaci.
Le ossa contengono minerali quali calcio e fosforo, che le rendono dure e compatte. Per mantenere la densità ossea (o massa ossea), l’organismo richiede un adeguato apporto di calcio e di altri minerali, e deve produrre nella giusta quantità diversi ormoni, come l’ormone paratiroideo, l’ormone della crescita (ormone somatotropo), la calcitonina, gli estrogeni e il testosterone. Per assorbire il calcio dagli alimenti e depositarlo nelle ossa è necessario un adeguato apporto di vitamina D. La vitamina D viene assorbita dai cibi e viene anche prodotta dalla pelle grazie alla luce solare.
Le ossa, per adattarsi alle svariate sollecitazioni cui sono sottoposte, vengono continuamente demolite e riformate. Questo processo è noto come rimodellamento. In questo processo, piccole regioni di tessuto osseo vengono continuamente rimosse e quindi sostituite da nuovo tessuto osseo. Il rimodellamento influenza la forma e la densità delle ossa. Nei giovani, le ossa crescono in larghezza e lunghezza con la crescita corporea. In età più avanzata, le ossa possono talvolta aumentare di larghezza, ma non continuano ad allungarsi.
Poiché nei primi anni dell’età adulta viene formato più tessuto osseo di quanto non se ne degeneri, si ha un aumento progressivo della densità fino all’età di 30 anni circa, quando si raggiunge la massima resistenza. In seguito, quando la demolizione supera la formazione, la densità ossea diminuisce gradualmente. Se l’organismo non è in grado di mantenere un livello adeguato di formazione ossea, le ossa continuano a perdere densità e divengono sempre più fragili, dando luogo infine all’osteoporosi.
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