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I disturbi dell'età evolutiva (pt.1)

Gruppo Sadel

I disturbi dell’età evolutiva (o Disturbi del Neurosviluppo) hanno la caratteristica di esordire nelle prime fasi dello sviluppo della persona. Generalmente implicano una compromissione del funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo.


All’interno della psicopatologia dello sviluppo, i disturbi d’ansia rappresentano la patologia psichiatrica più comune in età evolutiva (MeriKangas et al., 2010; Kessler, Avenevoli, Costello, 2012) e si stima che un terzo degli adolescenti soddisferà i criteri per un disturbo d’ansia all’età di 18 anni (MeriKangas et al., 2010). In letteratura il dibattito sul peso dei fattori ambientali e dei fattori genetici nel determinare lo sviluppo dei disturbi d’ansia è particolarmente acceso. Secondo R.Rapee (2001) i fattori in grado di determinare l’insorgenza e il mantenimento dei disturbi d’ansia in età evolutiva sono tre:

  1. i fattori genetici

  2. il temperamento del bambino

  3. i fattori ambientali, i quali comprendono lo stile educativo genitoriale ed eventualmente l’ansia del genitore.




Il DSM 5 descrive i disturbi d’ansia in una categoria specifica, e lungo il continuum del ciclo di vita: le medesime categorie sono riferite all’infanzia, all’adolescenza e all’età adulta.

I disturbi d’ansia sono caratterizzati da sentimenti pervasivi di preoccupazione o ansia con evidenti sintomi fisici, difficili da controllare e che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno sei mesi.

Nei bambini e negli adolescenti l’ansia si manifesta principalmente con preoccupazioni relative agli impegni scolastici o alle prestazioni in generale, come gli impegni sportivi, o gli impegni sociali.

L’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, scolastico, o di altre aree importanti. Il bambino ansioso, infatti, vive costantemente un vago sentimento d’oppressione, “un peso”, associato a un atteggiamento di attesa di un avvenimento vissuto come spiacevole e imprevisto.


Il DSM 5 identifica le seguenti categorie diagnostiche per i disturbi d’ansia:

  • Disturbo d’ansia di separazione

  • Mutismo selettivo

  • Fobia specifica

  • Disturbo d’ansia sociale

  • Disturbo di panico

  • Agorafobia

  • Disturbo d’ansia generalizzata

  • Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci

  • Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica

  • Disturbo d’ansia con altra specificazione

  • Disturbo d’ansia senza specificazione.

I disturbi dell’umore in eta’ evolutiva


Nell’ambito della psicopatologia dello sviluppo riguardante i disturbi dell’umore, il Disturbo depressivo maggiore (DDM) è la forma più diffusa di depressione nei bambini e negli adolescenti. Per soddisfare la diagnosi, devono essere presenti almeno 5 sintomi per almeno 2 settimane, che indichino un cambiamento significativo rispetto al funzionamento precedente.

I possibili sintomi sono: umore depresso (o irritabilità); marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività; significativa perdita o aumento di peso oppure aumento o diminuzione dell’appetito; insonnia o ipersonnia; agitazione o rallentamento psicomotorio; faticabilità o mancanza di energia; sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati; ridotta capacità di pensare o concentrarsi o indecisione; pensieri ricorrenti di morte; ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico o un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.


I sintomi devono causare disagio clinicamente significativo o una compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

Il Disturbo depressivo persistente (Distimia) è un forma di depressione meno grave. Nel DSM-5, i criteri per bambini e adolescenti sottolineano che deve essere presente un umore depresso o irritabile per almeno un anno, durante il quale il bambino o l’adolescente presenta due o più dei seguenti sintomi: scarso appetito o iperfagia; insonnia o ipersonnia; scarsa energia o astenia; bassa autostima; difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni; sentimenti di disperazione.


Nei soggetti in eta’ evolutiva la sintomatologia si presenta secondo modalita’ peculiari e differenti rispetto all’eta’ adulta: ad esempio l’anedonia nei bambini puo’ manifestarsi nella diminuzione dell’attività di gioco; la difficolta’ nella concentrazione concentrarsi puo’ rendersi evidente in un calo del rendimento scolastico.

L’irritabilità e’ rilevante quando il bambino, inizia ad avere maggiori conflitti con i pari oppure presenta comportamenti oppositivi.

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